giovedì 10 luglio 2014

Te lo leggo negli occhi...

Empatia: capirsi senza parlarsi, è una potenzialità che appartiene a tutti, ma
solo una parte di noi sceglie, consciamente di svilupparla.

I fondamenti neuro-biologici di questa abilità sono rintracciabili nei neuroni specchio, un tipo di cellule celebrali che ci spingono ad agire per riflesso a ciò che vediamo e sentiamo nell'altro.

Il primo livello empatico si sviluppa a livello imitativo, ovvero imitando il comportamento altrui e iniziando a comprenderlo.
E' quello che fanno i bambini, quando osserviamo gli atteggiamenti materni o paterni e li riproduciamo per curiosità. Crescendo poi non ci è più indispensabile vedere fisicamente qualcuno per sentire come sta.
Basta una telefonata, una mail, un messaggio a volte persino una sensazione a distanza per captare lo stato d'animo altrui.

Cosi a volte i neuroni specchio possono fungere da spie e campanelli d'allarme, ad esempio quando ci accorgiamo che l'altro sta fingendo, oppure quando dietro la prepotenza di qualcuno avvertiamo fragilità e insicurezza celate dietro la maschera da duro.

Quando entriamo in empatia con l'altro, l'altro risuona in noi. Sentire l'altro vuol dire sapergli rispondere e trasformare l'emozione in azione.

L'importanza dell' ESSER-CI
Ti sento, ti vedo, ti accompagno. Quando entriamo in uno stato di empatia diventiamo la risposta per l'altro, ma anche per noi stessi. In particolare tre sono i benefici dell'esser-ci:
  • lo sviluppo del terzo orecchio ( ti sento) vale a dire che sento le emozioni dell'altro attraverso le parole, ma anche attraverso ciò che non dice. Il terzo orecchio si attiva nel silenzio.
  •  Raffinare l'intuito ( ti vedo) l'intuizione è la capacità di osservare e andare oltre l'invisibile. Quando si raffina l'intuito e si è in grado di cogliere l'altro nella sua essenza, si sviluppa la capacità di capire cosa farà.
  • Più spazio per se stessi ( ti accompagno) aiutare l'altro, prestargli ascolto e dedicagli tempo non toglie spazio a se stessi. Al contrario, accompagnandolo, si possono riscoprire luoghi interiori,emozioni sopite e stati d'animo che si erano accantonati.

Carla Babudri

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