lunedì 9 novembre 2015

Parliamo di incontinenza: le 5 cose da sapere

In Italia sono circa 5 milioni le persone che soffrono di incontinenza, donne e uomini che vivono in un perenne stato di tensione e di vergogna. Che stentano a parlarne perfino con il medico. Cerchiamo di capire cos’è e cosa si può fare per combatterla insieme agli specialisti della Società Italiana di Urodinamica (SIUD).
Come si manifesta. I due tipi di incontinenza più comuni sono da sforzo e da urgenza. Esiste poi anche una forma mista che presenta caratteristiche di entrambi i tipi. Nel primo caso a causare la fuoriuscita involontaria di pipì basta anche uno starnuto, un colpo di tosse, o una risata. L’incontinenza da sforzo è legata a un deficit dello sfintere uretrale o del supporto muscolare e fasciale del pavimento pelvico. Le perdite in questo caso non sono tipicamente precedute dalla sensazione di urinare e variano, a seconda dei casi, da poche gocce a un flusso più significativo. Si parla invece di incontinenza da urgenza quando la perdita involontaria di urina è simultanea o preceduta da uno stimolo urgente. È di solito legata ad una iperattività del muscolo liscio vescicale chiamato detrusore, per cui quest’ultimo di contrae in modo involontario.
Le cause. Nell’uomo l’incontinenza da sforzo è spesso un effetto secondario della chirurgia sulla prostata (soprattutto chirurgia radicale per tumore). Nella donna, contribuiscono alla genesi dell’incontinenza danni che possono verificarsi durante la gravidanza e soprattutto il parto. Spesso però l’incontinenza compare con la menopausa. In menopausa infatti il calo degli estrogeni mette in evidenza un danno che si è verificato in precedenza. Anche l’obesità (soprattutto nelle donne) e la scarsa attività fisica contribuiscono al problema: i muscoli del pavimento pelvico devono supportare l’eccesso di peso addominale. La perdita di peso a volte può migliorare l’incontinenza, senza altro trattamento. Alcol e caffeina, in quantità eccessive, possono causare una perdita del controllo della vescica. Il fumo di per sé non fa male a chi ha problemi di continenza ma può provocare quel colpo di tosse che esercita pressione sulla vescica. L’iperplasia prostatica benigna (ingrossamento della ghiandola prostatica) è la causa più comune di sintomi del basso apparato urinario negli uomini dopo i 40 anni. Raramente, si potrà verificare un’incontinenza da urgenza. L’incontinenza può svilupparsi come effetto secondario in chi assume farmaci antidepressivi, lassativi, diuretici e sedativi. Infine, le malattie neurologiche come la sclerosi multipla, morbo di Parkinson, morbo di Alzheimer, l’ictus e le lesioni del midollo spinale possono interferire con la funzione della vescica.
La diagnosi. Si può basare la diagnosi di incontinenza su poche valutazioni semplici da far fare a tutti i pazienti (primo livello) o su esami complessi e ultraspecialistici da eseguire in casi selezionati (secondo livello). Fanno parte degli esami del primo livello (oltre all’anamnesi ed all’esame obiettivo) un esame delle urine, il diario minzionale (in cui il paziente dovrà annotare, per alcuni giorni, l’ora di ogni minzione e la quantità di urina emessa o le perdite), il Pad test (test del pannolino), in cui il pannolino viene pesato prima e dopo una serie di esercizi per quantificare le perdite di urine, i questionari sintomatologici. Gli esami di secondo livello comprendono tecniche di imaging e valutazioni urodinamiche che possono chiarire il quadro disfunzionale del paziente.
Le terapie. L’incontinenza urinaria può essere oggi trattata con successo, spesso attraverso la combinazione di più approcci. La terapia riabilitativa, quella farmacologica e quella chirurgica possono essere utilizzate (in sequenza o anche simultaneamente) per trattare le diverse forme di incontinenza. Nel primo caso si tratta di esercizi che tendono al rinforzo e al migliore utilizzo dei muscoli del pavimento pelvico. È considerata la prima forma di terapia in tutti i tipi di incontinenza urinaria. Il secondo step è quello farmacologico: si possono usare farmaci che bloccano l’iperattività detrusoriale (antimuscarinici, beta3-agonisti), che rinforzano l’azione sfinterica (Duloxetina) o terapie ormonali, di solito topiche. La tossina botulinica può essere utilizzata, con somministrazione diretta nella parete vescicale, in casi di iperattività detrusoriale resistenti alle terapie di primo livello. Altri farmaci, come i glicosaminoglicani (acido ialuronico, condroitinfosfato) possono essere somministrati per infusione endovescicale per ridurre stati di irritazione della parete vescicale. Con la terapia chirurgica, infine, si cerca di ripristinare un supporto per la vescica e l’uretra. Si utilizzano sempre più tecniche mini-invasive. In alcuni casi (nella donna) c’è necessità di correggere anche un associato prolasso degli organi pelvici.
Gli ausili. I più comunemente usati sono i gli assorbenti per incontinenti. Sono disponibili in una gamma completa di misure e livelli di assorbenza e sono pensati anche per eliminare gli odori sgradevoli. Il catetere di solito viene inserito un catetere vescicale con sacca di raccolta da gamba soprattutto dopo un intervento chirurgico. Dovrebbe rappresentare una misura temporanea. Il Servizio Sanitario Nazionale, in Italia, fornisce gratuitamente cateteri e pannolini ma non i farmaci che possono curare le diverse condizioni disfunzionali.


fonte: http://www.galileonet.it/2015/06/incontinenza-5-cose-da-sapere/

sabato 7 novembre 2015

Come as you are

Sei di Bastoni, dal mazzo The Wild Unknown di Kim Krans

*una nuova vita prende il volo
*vittoria, rinascita
*gli ostacoli sono ormai finiti, non ha senso voltarsi indietro
*dove andrai con il tuo nuovo set di ali?

NON VOGLIO essere una donna con i tacchi ed il tailleur
NON VOGLIO essere una mammina-pappina-sogni d'oro
NON VOGLIO fare la spesa solo al supermercato e diventare un Caronte moderno, con il carrello come il traghetto, prima vuoto e poi pieno e poi vuoto all'infinito
NON VOGLIO vestire alla moda
NON VOGLIO vestire come il senso comune suggerisce
NON VOGLIO la borsa an pendant con le scarpe
NON VOGLIO andare dalla parrucchiera una volta alla settimana per la messa in piega, ed una volta al mese per il colore
NON VOGLIO essere gentile con tutti: i maleducati ed i cafoni andassero a fanculo
NON VOGLIO spingere carrelli di metallo con annesse macchinine di plastica porta bimbo nei centri commerciali
NON VOGLIO essere una mogliettina anni Cinquanta
NON VOGLIO fare figli e parlare solo di figli
NON VOGLIO sottostare
NON VOGLIO essere conforme
NON VOGLIO è meglio se vieni a vivere in città che è più comodo
NON VOGLIO pettinarmi i capelli come una donnina a modo
NON VOGLIO smettere di parlare con gli alberi perchè so che le fate ascoltano
NON VOGLIO la presuntuosa saccenza di chi è  superficiale
NON VOGLIO siccome sono una donna non capisco niente di politica
NON VOGLIO le vetrine del centro, tutte uguali in ogni città
NON VOGLIO rinunciare
NON VOGLIO essere prigioniera politica del confronto
NON VOGLIO rifugiarmi nei canoni imposti
NON VOGLIO essere uguale perchè è più comodo
NON VOGLIO fanculo non voglio

NON VOGLIO avere paura della mia natura


Fonte: http://casaedera.blogspot.it/search/label/edera%20la%20strega

sabato 31 ottobre 2015

Da mamma a produttore: la mia esperienza con gli Agunga e Rosea Lune

Penso che sia importante parlare anche della mia esperienza, e di come abbia iniziato questa pazza
avventura verso la produzione del pannolino lavabile e assorbente lavabile.
Sono mamma di tre figli, e vi devo dire la verità per i primi due figli non ho mai pensato di utilizzare i pannolini lavabili, perché non ne conoscevo l’esistenza.
La mia terza gravidanza, la più difficile, l’ho passata totalmente a letto con continue minacce d’aborto.
Un inferno per me che sono iperattiva, ma per i figli si fa!
Per fortuna che a mia disposizione c’era il computer, e così ho potuto comunque essere iperattiva cerebralmente, sono state proprio le mie ricerche in questi nove mesi che mi hanno aperto la mente su tantissimi argomenti: vaccini, cibo, salute, inquinamento, ecologia, ho scambiato opinioni e conosciuto tante realtà.                                                                                                                                                                    L’esperienza più bella l’ho avuta con le mamme, ed è stata proprio una mamma che parlando di assorbenti e pannolini lavabili il mio mondo si è aperto…
Il 29 febbraio 2012, con un anticipo di 12 giorni sulla data prevista, ho partorito con più di 10 ore di travaglio e tantissimi punti. Tornata a casa, pur avendo esperienza con gli atri figli, non sapevo come gestire me e il mio bambino. I punti mi facevano male, non riuscivo a camminare, l’assorbente mi ballava perché non volevo tenerlo troppo a contattato con la pelle, mi aveva creato una forte irritazione, un dramma…
Un mio carissimo amico, preso da compassione per questo disagio, mi propose di mettere un pezzo di tessuto sull'assorbente cosi la pelle non era più a contatto con il sintetico dell’usa e getta.              
Che freschezza, che beatitudine, finalmente un po’ di pace. Toglievo il tessuto, lo lavavo e lo riposizionavo sugli usa e getta, dopo 20 giorni la pelle finalmente è ritornata normale.
Nel frattempo avevo iniziato la mia esperienza con i pannolini lavabili, ho incominciato con i ciripà, lunghissimi mi ci attorcigliavo, ho resistito, la tenacia fa parte del mio carattere e ho continuato, ottenendo i risultati desiderati, anche se erano ingombranti e dovevo comprare vestivi più grandi, comunque ci sono riuscita.                                                                                                                                                                     Piano piano dentro me nasceva l’idea di alleggerire il mio bambino, ma non ho trovato nulla che facesse al caso mio; mentre il mio bimbo cresceva, insieme a una mia carissima amica abbiamo incominciato a progettare  sia l’assorbente lavabile che il pannolino lavabile, lei trovò la mia idea ottima e mi ha appoggiò.
Da lì, l’idea di creare un assorbente super leggero, poco ingombrante e facile da lavare. Ecco che ritorna fuori quel magico tessuto che mi ha aiutato a superare la crisi e le dermatiti: tessuto di amido.
Abbiamo fatto ricerche, per capire che tipo di tampone potessimo utilizzare e dopo sei mesi il primo prototipo, una forte emozione vedere un idea realizzata, materializzarsi: come un parto.
Dopo averne creati altri, fatto test su donne volontarie e migliorato e modificato ben quattro volte l’assorbente, quello che vedete oggi è il risultato finale.                                                                           Bisognava scegliere il nome, fu facile perché la mia cara amica amava le rose e io che mi sentivo figlia della Luna, abbiamo unito, ecco: Rosea Lune.

                                                                                                    
Nel mentre che ci organizzavamo sul packaging, pubblicità incominciarono a prendere vita anche i pannolini lavabili, scelti i tessuti, capito il designer afferrato l’idea di inserire tessuti tecnici, dopo diversi mesi anche il pannolino viene partorito, il primo a sperimentarli fu il mio bambino.
Le mamma che avevo conosciuto e la mia esperienza con i lavabili, mi hanno portato a conoscere altre mamme disposte a sperimentare il nostro pannolino e quando abbiamo capito che in parte funzionava e si poteva procedere a una sperimentazione più grande, un piccolo bimbo mentre la una mamma mi faceva vedere come montava il nostro pannolino ecco i suoi vagiti “ga..gu..ge..agu..ge..” meraviglioso e sorridente. 
E dopo pochi giorni, in onore dei sorrisi di quel bambino, il nome: Agunga.
Ad oggi il pannolino è stato modificato cinque volte, abbiamo cambiato il tampone rendendolo ancora più assorbente e leggero.




Questa è mia la semplice esperienza di mamma-produttrice.
Mi piace sperimentare e non credo che mi fermerò.                                                                                                
Sono di natura curiosa e sicura che lungo il mio percorso incontrerò persone che mi ispireranno a fare sempre meglio.
Amo la gente, mi piace ascoltarla, avere confronti, penso che questo sia il modo giusto per crescere personalmente e lavorativamente.


Con amore Carla 

domenica 25 ottobre 2015

Proprietà: Olio di Argan puro su capelli, viso e corpo

L'olio di Argan puro su capelli viso e corpo per le sue proprietà serve contro rughe, acne, smagliature,
doppie punte, invecchiamento della pelle

L'olio di argan su capelli, viso e corpo è un efficace sostanza estratta dall'albero di Argania spinosa che vive in Marocco. L'argan è conosciuto per le sue meravigliose proprietà benefiche che aiutano a prevenire gli effetti del tempo e dell'invecchiamento sulla pelle.
L'olio di Argan però per avere effetti benefici completi, deve essere puro al 100% e quindi non deve essere comprato se miscelato ad ad altre sostanze o altri oli, il prezzo di vendita è abbastanza elevato dal momento che per ottenere un litro del prezioso olio, occorrono circa 100 kg di noccioli.

olio di argan capelli a cosa serve?

L'olio di argan sui capelli è da sempre utilizzato dalle donne marocchine per le sue proprietà idratanti ed emollienti, e come abile arma per combattere gli effetti del clima caldo e torrido sulla pelle.
L'olio di argan, veniva e viene ancora oggi, estratto dal frutto dell'albero di argania, ossia, dalle bacche gialle brunastre al cui interno si trovano i 3 importanti noccioli da cui si ottiene l'estratto. Grazie alle sue proprietà benefiche, l'olio di argan viene molto utilizzato per ridare elasticità e volume a capelli sfibrati e secchi, contro le doppie punte e la perdita di lucentezza a causa di tinte e colpi di sole. L'olio veniva infatti già usato da millenni dalle donne berbere del Marocco strofinandone alcune gocce su tutta la lunghezza della capigliatura, per proteggerli dal caldo arido e dalla sabbia. L'olio di argan, infatti, riuscendo a penetrare in profondità nella struttura del capello è in grado di nutrire profondamente restituendo forza, elasticità e lucentezza.
Per avere quindi capelli sani e belli, lucenti e setosi, basta applicare qualche goccia di olio di argan puro sulle mani e strofinarle in modo da riscaldare l'olio. Passare  sui capelli asciutti e ciocca per ciocca il prodotto, partendo da metà testa e insistendo sulle punte, accorgimento questo che può essere utile per le donne che hanno problemi di capelli grassi. Mentre si passa l'olio, effettuare un piccolo massaggio per agevolare la l'assorbimento e la penetrazione dell'olio fino alla struttura interna del capello, dopodiché lasciare in posa per circa un'ora e procedere al solito lavaggio. 
Importante: l’olio di argan sui capelli è ottimale sia per riparare che per dare setosità al capello, inoltre, è inodore e sopratutto non unge e non lascia i cappelli grassi. Gli effetti, inoltre, sono subito visibili già dalla prima applicazione.

Olio di argan puro su viso e corpo:

L'olio di argan puro su viso e corpo ha degli effetti benefici strabilianti, è spesso usato infatti per curare
e trattare smagliature rosse e bianche su pancia, fianchi e seno e le cicatrici lasciate dall'acne, oppure, per il trattamento della psoriasi, perché riduce la desquamazione della pelle e quindi il prurito. Inoltre, grazie alle sue proprietà antiossidanti e antinvecchiamento, poche gocce di olio di argan direttamente sul viso, possono servire per ridurre le rughe solcali, a prevenire le piccole piaghette che si formano sulle labbra e contro le zampe di gallina.
Aggiungere 5-6 gocce di olio di argan prima, durante e dopo la doccia, aiuta invece a mantenere la pelle giovane ed elastica, ad idratarla profondamente senza bisogno di spalmare altre creme per il corpo. 
L’olio di Argan può essere usato anche dagli uomini per rendere la pelle più luminosa e per reidratare il viso dopo la rasatura mentre per le donne in gravidanza è utilissimo a prevenire le smagliature grazie alle sue proprietà emollienti, elastiche e idratanti per questo è ottimale anche per combattere le piaghe da decubito o le dermatiti da pannolino nei neonati.
Su mani, piedi e unghie, l'olio di argan è usato come potente idratante specialmente su talloni e calli, per riequilibrare la sudorazione eccessiva sia d'estate che di inverno. per utilizzare l'olio nella manicure e pedicure, basta prendere una ciotola e aggiungere 10 gocce al del succo di limone. Lasciare mani e piedi immersi per 10 minuti e procedere con il solito trattamento.

Le proprietà dell'olio di argan

Le proprietà dell'olio di argan sono conosciute da millenni, ma è solo negli ultimi tempi che questo estratto sta diventando famoso in tutto il mondo. In commercio esistono 2 tipi di oli, 1 per uso esterno quindi da applicare su capelli, corpo contro le smagliature, sul viso come antirughe e antiacne, e l'altro per uso alimentare che viene usato a tavola in modo analogo al nostro olio di oliva. 
Dal punto di vista cosmetico l'olio di argan se puro al 100% ha le seguenti proprietà benefiche Vitamina A, E e F importanti per contrastare gli effetti dell'invecchiamento cutaneo e dei radicali liberi, proprietà antiossidanti e cicatrizzanti per ridare elasticità e lucentezza alla pelle del viso e del corpo e ottimo per eliminare i segni lasciati da acne e smagliature, proprietà idratanti ed emollienti dati dall'acido linoleico e oleico utilissimi per nutrire in profondità l'epidermide secca e stimolare la produzione di collagene responsabile dell'elasticità e della tonicità della pelle.
Dal punto di vista alimentare, l'olio di argan può essere sostituito all'olio di oliva, per preparare cibi e condire a crudo insalate e verdure. Le sue proprietà sono notevolissime in quanto aiutano la circolazione sanguigna, l'ossigenazione delle cellule che favorisce la cicatrizzazione dei tessuti e a mantenere in equilibrio il colesterolo buono abbassando il colesterolo cattivo, aiuta a contrastare l'azione dei radicali liberi e quindi l'invecchiamento della pelle e degli organi interni e riduce i disturbi reumatici




venerdì 9 ottobre 2015

Rifiuti zero: la storia della ragazza più ecologica degli Usa

Lauren Singer, 23 anni, vive da due anni con quello che è strettamente necessario come
missione per ridurre drasticamente il suo impatto con l’ambiente

Produce a casa il proprio dentifricio, non compra nei negozi di abbigliamento ma in quelli dell’usato, e fa la spesa solo nei mercati rionali per evitare cibo incartato, o chiuso dentro scatole di cartone o plastica. Mai una cannuccia, un tovagliolo di carta. Quando esce di casa porta con sé una bottiglia d’acqua vuota, una borsa di cotone. E se ha bisogno di un fazzoletto, nel taschino ne ha sempre uno di stoffa, come facevano i gentiluomini di tanto tempo fa. «Rifiuti zero», è una filosofia che vale solo se applicata letteralmente.

Rifiuti zero
Lauren Singer ha 23 anni, un aspetto alla moda - per nulla hippie - e una parlantina vivace: vive da due anni con quello che è strettamente necessario, come missione per ridurre drasticamente il suo impatto con l’ambiente e - dice - «iniziare a realizzare quanta spazzatura un singolo individuo può produrre in un solo giorno». Mostra un barattolo di vetro (forse un ex vasetto di marmellata): dentro è riuscita ad assemblare i suoi rifiuti di un mese. Un involucro di plastica trasparente, uno scontrino, qualche etichetta di cibo biologico, la carta di un cerotto. La storia della ragazza più ecologica d’America, inizia sui banchi della New York University dove seguiva studi ambientali. «Ho iniziato a pensare a come sarebbe stata una vita più sostenibile quando ho osservato una compagna di università che arrivava in aula con bicchieri di plastica e bottigliette, cibo in busta e poi dentro contenitori», racconta Lauren in un’intervista su Skype. «A fine lezione la mia compagna - puntualmente - riempiva il cestino della classe. Ho iniziato a realizzare quanto un singolo individuo possa inquinare. Poi ha conosciuto una famiglia in California partita con l’obiettivo di ridurre i propri rifiuti e passando a zero».

Condividere l’esperienza
Ha iniziato ad arrivare all’università con il pranzo dentro i vasetti di vetro, a comprare solo il necessario, a pensare. Poi ha aperto un blog Trash is for tossers(La spazzatura è per spreconi): «Volevo semplicemente condividere con altre persone un’esperienza che mi ha permesso di essere fedele all’amore per questo pianeta, salvando denaro, tempo, un po’ di sensi di colpa. Ho capito che irisultati che ho ottenuto potessero essere raggiunti da chiunque». Lauren ha vinto con la popolarità, a dimostrare che certe storie singole danno una mano a smuovere gli animi: il blog ha ottenuto milioni di accessi tanto da spingere il progetto più in là. Su Kickstarter ha lanciato una campagna per produrre e lanciare sul mercato una propria linea di detersivi biologici.

Il progetto
Non sapeva all’inizio che scrivere un blog sarebbe stato come mettere una grande radice per costruire un’azienda. The simply Co. è nata con l’intento di produrre un detergente per la lavatrice fatto con soli tre ingredienti (tre: sapone di marsiglia, bicarbonato e carbonato di sodio) «sarà vegano, biodegradabile e privo di qualunque sorta di conservanti, fragranze sintetiche e prodotti chimici», spiega. Lauren ha raccolto più di 40 mila dollari da finanziatori privati (tra cui Julian Lennon che dice «È stato tra le star sostenitori “imprevisti” del progetto», dice. «Prima di metterlo online guardando tutti i progetti interessanti che stavano sul sito mi sono chiesta: chi mai metterà un soldo per finanziare una campagna che vuole produrre un detersivo ecologico? Invece ho raccolto 30 mila dollari in 48 ore».

Diffondere il messaggio
Un’artista di Brooklyn ha disegnato il dosatore per il detersivo, usando argilla riciclata, mentre la magliette a supporto della campagna, senza etichetta e di cotone biologico, sono state prodotte a San Francisco. «Avrò un ufficio e un piccolo team a lavorare con me ma voglio che questo resti un prodotto fatto in casa». La missione resta diffondere il messaggio: diminuire quel che si butta inutilmente e considerare alternative. Spazzolini biodegradabili al posto di quelli normali, stracci di stoffa e non fazzoletti di carta, olio di cocco al posto di latte detergente. Socialmente, Lauren Singer non si è mai veramente sentita a disagio: «Anzi, mi sono resa conto di quante persone sia riuscita a ispirare semplicemente andando a una festa e rispondendo a domande di chi era curioso. Molte persone hanno iniziato a pensare a come cambiare il proprio modo di produrre rifiuti giusto da una chiacchierata. Questo ha iniziato a rendermi orgogliosa».

Guardare nella spazzatura
Ma come si fa a partire? Il primo passo è quasi disgustoso. «In parole schiette andate letteralmente a vedere nel vostro cestino della spazzatura. Bisogna porsi delle domande. Quanti e quali rifiuti produco? Posso evitare di usare tutta questa plastica? Per poi chiedersi: cosa non uso, di cosa non ho veramente bisogno? Diminuire è il primo vero passo. Donate quel che non serve. E poi riflettete:quanto sono brutte le stoviglie e i bicchieri di plastica per esempio? Legno, acciaio inossidabile e ghisa sono materiali belli da vedersi. Usarli è molto più sexy».

Fontehttp://www.corriere.it/ambiente/14_dicembre_09/rifiuti-zero-storia-ragazza-piu-ecologica-usa-cc659e18-7f93-11e4-92ce-497eb7f0f7a3.shtml?refresh_ce-cp 

martedì 29 settembre 2015

L’alchemilla, la pianta delle Donne

Oggi parliamo dell’alchemilla, una delle piante officinali che è particolarmente adatta alle donne in quanto aiuta a combattere mestruazioni dolorose o eccessivamente abbondanti e le sindromi premestruali, oltre che le affezioni vaginali come le perdite bianche. Il suo nome botanico è Alchemilla vulgaris L, Alchemilla xanthrochlora, ma è anche conosciuta come erba stella, piede di leone, erba degli alchimisti, mantello della Madonna (o mantello della Signora), erba ventaglina, erba rugiada, zampa di coniglio, piede di grifone.
Solitamente la si assume sotto forma di infusioni, decotti, estratti fluidi, tinture.
La sua azione è simile a quella del progesterone, quindi di tipo ormonale, e questo la rende un rimedio eccezionale contro le sindromi premestruali, ma anche durante la premenopausa, in caso di ciclo mestruale abbondante o irregolare. Infatti assunta in infusione, l’alchemilla può curare anche una diarrea benigna in una donna incinta. Le sue proprietà, riconosciute scientificamente, ne fanno una delle piante officinali più adatte per le donne.
Uso interno
Antidiarroico: l’alchemilla è indicata nei casi di diarrea benigna, in particolare durante la gravidanza.
Astringente e calmante: aiuta a calmare i dolori mestruali e i disturbi gastrointestinali. È anche utile per combattere la sindrome premestruale e aiutare a regolarizzare il ciclo mestruale.
Antiossidante: i flavonoidi presenti nell’alchemilla aiutano a mantenere una buona circolazione del sangue.
Cicatrizzante: l’alchemilla blocca le emorragie, in particolare quelle causate da mestruazioni eccessivamente abbondanti, ad esempio durante la premenopausa.
Per uso interno, l’alchemilla viene prevalentemente consumata in infusione: da 2 a 4,5 grammi di foglie essiccate messe in infusione in 200 ml di acqua consentono di preparare una tisana di cui si possono bere da due a tre tazze al giorno per arrestare una diarrea benigna o alleviare un ciclo mestruale doloroso. Se assunta come decotto nelle dosi da due a quattro tazze al giorno di 7 g di foglie essiccate in 200 ml di acqua, l’alchemilla aiuta a combattere i disturbi ginecologici.
Uso esterno
L’alchemilla è indicata nelle persone che soffrono di gambe pesanti. Assunta sotto forma di sciacqui, aiuta inoltre a mantenere una corretta igiene orale.
Per uso esterno, l’alchemilla può essere utilizzata nei semicupi, per i gargarismi o essere semplicemente mescolata all’acqua della vasca da bagno (ad esempio in caso di pesantezza alle gambe). In questo caso, la posologia è di 50 g di parti aeree essiccate infuse in un litro d’acqua.
Precauzioni d’uso 
In virtù della sua azione simile a quella del progesterone, l’alchemilla va utilizzata con particolare cautela dalle donne che assumono contraccettivi orali.
Controindicazioni
L’alchemilla è controindicata per chi soffre di gastrite o di ulcera gastroduodenale.
A causa del tenore elevato di tannini, se assunta a dosaggi elevati o per un periodo di tempo prolungato, l’alchemilla provoca stipsi.
Usata in associazione con altre piante, l’alchemilla può favorire la perdita di peso.
Non esistono interazioni note con i farmaci

venerdì 25 settembre 2015

Infezioni alle vie urinarie: sintomi, cause e cure

Le infezioni alle vie urinarie sono in genere provocate da batteri e vanno riconosciute e
curate molto bene per evitare recidive, Vediamo i sintomi

infezioni alle vie urinarie (UTI), possono riguardare sia il tratto urinario inferiore che quello superiore, ed essere acute croniche. In genere, a causarle sono agenti infettivi, soprattutto batteri, che arrivano da "vie contigue" come l'ano o la vagina nella donna, e che in condizioni particolari possono creare infiammazione con conseguenti disturbi della minzione, dolore e fastidi di varia natura.

Le UTI si diagnosticano grazie alle analisi delle urine, in particolare associate aurinocoltura, che consentono di scoprire quale bacillo abbia provocato l'infezione. Le UTI delle basse vie sono: cistite, uretrite e prostatite (nell'uomo); quelle dellealte vie sono: pielonefriti e cistopieliti.
Nelle donne le infezioni urinarie, soprattutto la cistite, che è l'infiammazione della vescica, sono piuttosto comuni, molto più che nell'uomo per ragioni di ordine anatomico. L'uretra femminile è più corta di quella maschile, e l'ingresso della vagina molto vicino favorisce il passaggio di batteri. Nell'uomo, invece, spesso la UTI sono conseguenza di una prostatite, o infiammazione della prostata, non riconosciuta e curata, che quindi si estende. Vediamo i sintomi generali della infezioni alle vie urinarie:
  • Pollachiuria: aumentato stimolo ad urinare a fronte di una minore quantità di urina prodotta 

  • Senso di incompleto svuotamento della vescica (tenesmo vescicale)

  • Stranguria: dolore o bruciore durante la minzione che può essere associato a brividi e senso di freddo

  • Urina che scende con il contagocce

  • A volte presenza di sangue nelle urine 

  • Urine dall'aspetto torbido, talvolta maleodorante

  • Dolore pelvico o soprapubico

  • Talvolta febbre
In presenza di questa sintomatologia bisogna muoversi subito, perché le infezioni alle vie urinarie acute in genere si risolvono senza problemi se trattate subito, ma quando trascurate possono degenerare interessando anche altri organi. La terapia nelle UTI non complicate è di tipo antibiotico. L'assunzione di antimicrobici adeguati a sconfiggere il batterio infettivo è di solito sufficiente.

Importante, per le donne, effettuare sempre il test delle urine in gravidanza, per individuare eventuali infezioni asintomatiche che possono, però, nuocere al bambino. Le infezioni alle vie urinarie possono anche essere ricorrenti (RUTI), soprattutto in presenza di predisposizione familiare, sistema immunitario debilitato (magari da altre cure antibiotiche), diabete, stitichezza e malattie infiammatorie dell'intestino, gravidanza,menopausa (con prolasso vescicale) e infezioni vaginali.

Oltre alle terapie tradizionali, i medici consigliano di rinforzare il sistema immunitario, la flora batterica intestinale "buona" e le vie urinarie dall'azione infettiva dei batteri attraverso l'uso di integratori e rimedi naturali. Tra questi molto efficaci gli estratti di uva ursina e di mirtillo, il D-Mannosio (uno zucchero estratto da alberi come salice e betulla), i fermenti lattici e i probiotici.

Fonte http://scienzaesalute.blogosfere.it/post/495174/infezioni-alle-vie-urinarie-sintomi-cause-e-cure

sabato 5 settembre 2015

Mestruazioni e Consumismo

Tutte le donne del mondo hanno, o hanno avuto periodi mestruali nel corso della propria vita. Questo
processo ciclico è completamente naturale e sano:
 

"le mestruazioni è il delicato processo mediante il quale le donne affinano e purificano 'l' essenza femminile, aprire il canale spirituale e rinnovare la creatività. (...) 
Quando rifiutiamo o interrompiamo il nostro sangue è perché non desideriamo affrontare le emozioni stagnanti e nascosti in noi."

"Le mestruazioni è una meravigliosa opportunità per noi donne, ogni mese, per conoscere lo stato della nostra essenza femminile: la salute, l'emozione e lo spirito"
Regina Carnicer.
Ci sono attualmente varie tendenze educative che incoraggiano ad associare i  concetti in cui il sangue mestruale è dolore, negatività, sporcizia, "malessere" dispiacere, disagio, ecc, oltre a una serie di tabù che ci impediscono di avere un rapporto sano con il nostro corpo e l'essenza attraverso questa donna processo unico.

Negli spot in tv o la radio, le principali marche di prodotti usa e getta contribuiscono notevolmente a raccontarci di sbarazzarsi del fluido nel primo cestino, anche proponendo profumi per aiutarci a " stare tranquille "a discapito della nostra salute.

Perché dire di no al ciclo Mestruale?

ECOLOGIA: Le grandi aziende hanno utilizzato dispositivi medici monouso per diffondere il tabù sulle mestruazioni e vendere i prodotti sotto nome di "igiene" e "discreti", in modo che possiamo affrontare questo "processo sgradevole" più facilmente. Tutti sono bianchi, aromatici e igienici il tutto per far dimenticare la naturalezza del nostro periodo.

Qui ci sono le statistiche stimate, che l'inquinamento femminile  dell'assorbente in Italia: Secondo il censimento del 2005, che vivono intorno a 22 milioni di donne in età mestruale (14-40 anni) nel paese. Supponiamo che ogni utilizza 3 assorbenti o tamponi al giorno durante i suoi quattro giorni del ciclo di 12 assorbenti.
 Noi di solito in un anno abbiamo 12 o 13 cicli mestruali. Questo ci dà un totale di 144 all'anno per ogni donna assorbente italiana di età mestruali: 3, 168 milioni di assorbenti  o tamponi utilizzati in tutto l'italia ogni anno.
Questi prodotti sono di peso utilizzati dopo circa 5 grammi. Ora moltiplicare quei 5 grammi da 3.168.000 usa e getta: quindici mille ottocento e quaranta tonnellate di rifiuti medico annuale,  inquinante, non biodegradabile, nel nostro paese!



SALUTE: Alcune grandi aziende coinvolte nella produzione usa e getta  non informeranno mai il pubblico esattamente degli effetti negativi generati da alcune delle sostanze e delle materie prime utilizzate nei processi di produzione.
Il nostro tessuto vaginale ha una composizione simile al tessuto gastrointestinale, così assimila le sostanze chimiche contenute nei prodotti monouso. Ecco ciò che contengono:

 Diossina: Viene usato per candeggiare i tamponi. Questo incide gravemente gli organi riproduttivi, sistema immunitario e di altri tessuti. E' la sostanza che lentamente entra nel sangue causando il cancro.
 Rayon: tessuto sintetico e industriali, altamente assorbente destinato a contenere sangue. Non solo , ma anche i liquidi vaginali essenziale per l'equilibrio del nostro corpo!
Possono causare infezioni da lieviti come i batteri  Staphylococcus aureus. Questi  possono generare, nei casi più gravi, un insieme di sintomi conosciuti come sindrome da shock tossico (TSS), comprendono febbre, vomito e diarrea, dolori muscolari, prurito ... e talvolta la morte.
Amianto: Non sappiamo la causa dell'utilizzo di questa sostanza in prodotti assorbenti usa e getta. Finora è noto per produrre più sanguinamento del normale. Il suo unico scopo è quello di generare un maggior consumo di tamponi!

Anche le salviette intime usa e getta sono fabbricati per impedire la traspirazione così nella stagione calda, sarà un   terreno fertile per numerosi batteri e funghi.


ECONOMIA: L'uso di dispositivi medici monouso comporta una spesa mensile che può sembrare inferiore al prezzo di qualsiasi dei prodotti lavabili o coppette. 
Con i prodotti riutilizzabili si paga  la qualità e la sicurezza per la salute
Ogni donna ha una preferenza ad assorbire marchio mestruale si utilizza. Vi invitiamo a fare e a vedere che, alla fine, il costo dei prodotti riutilizzabili è molto più basso, rispetto a quelli usa e getta.





Essere un oggetto:  i prodotti usa e getta non sono e non saranno igienici e  a buon mercato. Al contrario, sono un grave problema per l'ecologia e la salute delle donne. I contenitori mestruali e assorbenti lavabili sono ideali per la donna. Il nostro sangue mestruale non è mai stato,  e non sarà mai sporco brutto o disgustoso ! Molte donne amano il proprio sangue. Il ciclo mestruale è un onore perché  non solo ci rende fertili  fisicamente ma anche creative e se con amore entriamo in questo segreto sacro è un buon modo per affrontare la nostra femminilità.