Quando uno non ha abbracciato nessuno
da giovane, per anni, per decenni,
perché bloccato, per l’educazione,
per timidezza, per la solitudine,
perché in famiglia non si usa o per altri
motivi, quando finalmente abbraccia
- perché, a un’età qualsiasi, succede
che si sciolgano i nodi - allora lui
mentre abbraccia, è come i sordomuti
quando imparano col metodo vocale:
fanno vibrare le corde e ci contano
di emettere quel suono, ma non è che lo sentono:
guardano l’altro e se l’altro ha capito
sono felici: ci sono riusciti,
con l’impegno e il puntiglio, a fare il suono.
Così l’analfabeta degli abbracci, quando finalmente si decide,
non ha gesti spontanei, studia come
muovere il braccio, la spalla, come stringere
di più o di meno, è stupito e impaurito
- benché felice - del contatto del corpo
sul corpo. È felice, è più felice di altri
che hanno sempre abbracciato, fin da piccoli:
è felice, è una conquista: ma recita
l’abbraccio, è in ansia che gli venga bene,
in pratica lo mette in scena, e gli altri
se ne accorgono, a volte se ne accorgono
e credono che sia un abbraccio finto:
invece è il più felice degli abbracci:
lui ci è arrivato per strade difficili
e quasi piange mentre riesce a fare
ciò che per altri è una cosa normale.
Se incontri uno così, devi capire
che non è finto, è il più vero dei veri:
lui finge ciò che veramente fa
perché non lo sa fare senza fingere:
è un po’ come il poeta di Pessoa,
ma è così vero che dopo l’abbraccio
riuscirebbe a volare per la gioia:
però nessuno se ne accorge mai
perché, come l’abbraccio, anche lo sguardo
e gli altri gesti sono troppo incerti,
sgrammaticati, come di straniero,
e si resta perplessi, diffidenti.
Sono persone che fanno fatica
nelle cose più semplici, che mai
ti aspetteresti. Poi da soli in casa
cantano, ridono, scrivono versi.
Carlo Molinaro, " L’abbraccio analfabeta"
sabato 30 novembre 2013
martedì 12 novembre 2013
Camminare nel Bosco
“… Camminare tra le creature vegetali …
sorprenderne il pensiero occulto e
indovinare il sentimento muto che regna
sotto le scorze … contemplare … la
natura con tale continuità da giungere a
riprodurre in me il palpito … di tutto ciò
che è creato … Non è questa, forse, una
vita superiore? …”
[Gabriele D'Annunzio ne: Il trionfo della morte]
Ma..Se fossi un aratore...
"Se fossi
aratore,
giardiniere o sarto,
nessuno farebbe caso a me,
mi si osserverebbe poco,
mi si biasimerebbe raramente,
potrei facilmente piacere a tutti .
Ma poichè delimito il campo della natura,
provvedo al nutrimento dell'anima,
incoraggio la cultura dello spirito
e sono un fine conoscitore delle coltri dell'intelletto,
chi mi scorge mi minaccia,
chi mi scruta mi assale,
chi giunge alla mia altezza mi morde
e chi mi comprende mi divora".
Giordano Bruno
giardiniere o sarto,
nessuno farebbe caso a me,
mi si osserverebbe poco,
mi si biasimerebbe raramente,
potrei facilmente piacere a tutti .
Ma poichè delimito il campo della natura,
provvedo al nutrimento dell'anima,
incoraggio la cultura dello spirito
e sono un fine conoscitore delle coltri dell'intelletto,
chi mi scorge mi minaccia,
chi mi scruta mi assale,
chi giunge alla mia altezza mi morde
e chi mi comprende mi divora".
Giordano Bruno
Dalla Dea Madre alla Vergine Maria: un archetipo che accompagna l'umanità
Una delle caratteristiche essenziali del
cattolicesimo odierno è il
culto della Vergine
Maria.
Esso è anche uno dei principali motivi di disaccordo teologico con le chiese protestanti insieme al culto dei santi. La differenza, su cui in questa sede non ci dilungheremo, è di carattere filosofico- teologico e si riassume in una domanda:
Ma vediamo ora di capire il motivo storico di questa differenza.
Il Cristo è qualcosa di diverso non è Dio che scende in terra (come l’avatar) ma una sua emanazione (il Figlio) che ha luogo sui due piani materiale e spirituale, ma che è di carne e sangue. Tale concetto rispecchia dunque la mentalità storico-materialista dei romani piuttosto che quella degli ellenici.
Non a caso di tale concetto non si trova traccia nel primo cristianesimo fondato da San Paolo (greco) ma appare solo successivamente a seguito della “romanizzazione” della religione cristiana.
Il Dio incarnato trova alcuni fondamenti nell’importanza data al “femminino” nella dottrina gnostica in cui è presente l’idea della “Dea Madre” in grado di guidare l’uomo verso la conoscenza suprema. “Sophia” è la saggezza creatrice che forma la Sacra Trinità familiare Padre-Figlio-Madre. La Madre, nella religione cristiana degli albori, viene privata del suo connotato femminile per divenire “neutro” pneuma cioè lo Spirito Santo.
L’apice della negazione del ruolo del femminile (Dea Madre) si ebbe con l’eresia Ariana. Ario rifiutava la natura divina di Gesù considerandolo un semplice profeta di conseguenza rifiutava anche il ruolo dello Spirito Santo e di Maria.
La reazione della chiesa romana alla concezione Ariana fu netta e dovuta ad una cultura fortemente radicata in idee molto più antiche del cristianesimo come il Mitraismo, il culto di Cibele e quello enterno della Dea Madre presente anche nella dottrina gnostica.
Non per caso, il femminile ritorna a Efeso, in terra gnostica con una concezione del ruolo di Maria che si presta a forti parallelismi con il concetto archetipo ed onnipresente di Dea Madre di tutti gli uomini che trova la sua espressione nei culti mariani odierni.
Prima di Gesù anche Mitra e Horus nacquero il 25 Dicembre da madre vergine.
La religione mitraica ebbe un forte influsso sulla religione cattolica romana, le due religioni convissero per circa due secoli, competendo per divenire religione ufficiale dell’Impero. La religione tradizionale romana era infatti ormai decaduta dal punto di vista spirituale e ridotta alla mera veste rituale e celebrativa il cui significato spirituale era stato dimenticato.
Per colmare tale vuoto altre religioni si contendevano il primato e convissero per più di due secoli La competizione si risolse con il sincretismo delle dottrine mitraiche e del culto di Cibele nel cristianesimo. Il personaggio di Mitra ha moltissime analogie con quello di Gesù:
- era l’incarnazione del Sole;
- nacque il 25 dicembre, giorno del solstizio d'inverno secondo i calndari dell’epoca;
- alla sua nascita fu adorato dai pastori, che gli recarono in dono le primizie dei greggi e dei frutti della terra
- ascese in cielo, venne posto sul trono accanto al dio del Sole, cioè, divenne partecipe della sua onnipotenza, e infine fu parte di una Trinità.
- un giorno sarebbe tornato a risvegliare e a giudicare i morti .
- era il demiurgo fra cielo e terra, fra Dio e l'umanità, il Redentore del mondo e il Salvatore;
- era accostato all'immagine del gallo e delle chiavi, entrambi simboli del dio del Sole;
- fece scaturire l'acqua dalla roccia come il miracolo della rupe di Mosè e il miracolo della fonte di S. Pietro;
- fu assassinato dai suoi nemici che gli trapassarono il costato con una lancia;
- resuscitò al terzo giorno
- il giorno consacrato al Dio Sole era il dies solis (ted. Sonntag; ingl. Sunday), celebrato in modo particolare nel culto di Mitra come primo giorno della settimana, e in seguito definito «il giorno del Signore» (dies dominica) dai cristiani.
culto della Vergine
Collezioni Comunali d'Arte Diana (Michele Desubleo) |
Esso è anche uno dei principali motivi di disaccordo teologico con le chiese protestanti insieme al culto dei santi. La differenza, su cui in questa sede non ci dilungheremo, è di carattere filosofico- teologico e si riassume in una domanda:
“Può l’uomo arrivare a Dio da solo o necessità di entità mediatrici che intercedano per lui e gli indichino la direzione del percorso?”A tale domanda ognuno può fornire la sua risposta.
Ma vediamo ora di capire il motivo storico di questa differenza.
“Da dove origina nella religione cattolica “romana” il culto della Vergine Madre di Dio?”Tale concetto fu proclamato ufficialmente dalla chiesa cattolica con il Concilio di Efeso nel 431. d.C. E' importante specificare che l'incarnazione di Gesù è cosa diversa dalla semplice manifestazione del divino in forma umana comune alla mitologia di molte religioni pagane o dal concetto di “avatar” della religione induista. Nel primo caso si tratta di “apparizioni” temporanee, nella religione induista si tratta invece di discesa del divino nel mondo umano.
Il Cristo è qualcosa di diverso non è Dio che scende in terra (come l’avatar) ma una sua emanazione (il Figlio) che ha luogo sui due piani materiale e spirituale, ma che è di carne e sangue. Tale concetto rispecchia dunque la mentalità storico-materialista dei romani piuttosto che quella degli ellenici.
Non a caso di tale concetto non si trova traccia nel primo cristianesimo fondato da San Paolo (greco) ma appare solo successivamente a seguito della “romanizzazione” della religione cristiana.
Il Dio incarnato trova alcuni fondamenti nell’importanza data al “femminino” nella dottrina gnostica in cui è presente l’idea della “Dea Madre” in grado di guidare l’uomo verso la conoscenza suprema. “Sophia” è la saggezza creatrice che forma la Sacra Trinità familiare Padre-Figlio-Madre. La Madre, nella religione cristiana degli albori, viene privata del suo connotato femminile per divenire “neutro” pneuma cioè lo Spirito Santo.
L’apice della negazione del ruolo del femminile (Dea Madre) si ebbe con l’eresia Ariana. Ario rifiutava la natura divina di Gesù considerandolo un semplice profeta di conseguenza rifiutava anche il ruolo dello Spirito Santo e di Maria.
La reazione della chiesa romana alla concezione Ariana fu netta e dovuta ad una cultura fortemente radicata in idee molto più antiche del cristianesimo come il Mitraismo, il culto di Cibele e quello enterno della Dea Madre presente anche nella dottrina gnostica.
Non per caso, il femminile ritorna a Efeso, in terra gnostica con una concezione del ruolo di Maria che si presta a forti parallelismi con il concetto archetipo ed onnipresente di Dea Madre di tutti gli uomini che trova la sua espressione nei culti mariani odierni.
Prima di Gesù anche Mitra e Horus nacquero il 25 Dicembre da madre vergine.
La religione mitraica ebbe un forte influsso sulla religione cattolica romana, le due religioni convissero per circa due secoli, competendo per divenire religione ufficiale dell’Impero. La religione tradizionale romana era infatti ormai decaduta dal punto di vista spirituale e ridotta alla mera veste rituale e celebrativa il cui significato spirituale era stato dimenticato.
Per colmare tale vuoto altre religioni si contendevano il primato e convissero per più di due secoli La competizione si risolse con il sincretismo delle dottrine mitraiche e del culto di Cibele nel cristianesimo. Il personaggio di Mitra ha moltissime analogie con quello di Gesù:
- era l’incarnazione del Sole;
- nacque il 25 dicembre, giorno del solstizio d'inverno secondo i calndari dell’epoca;
- alla sua nascita fu adorato dai pastori, che gli recarono in dono le primizie dei greggi e dei frutti della terra
- ascese in cielo, venne posto sul trono accanto al dio del Sole, cioè, divenne partecipe della sua onnipotenza, e infine fu parte di una Trinità.
- un giorno sarebbe tornato a risvegliare e a giudicare i morti .
- era il demiurgo fra cielo e terra, fra Dio e l'umanità, il Redentore del mondo e il Salvatore;
- era accostato all'immagine del gallo e delle chiavi, entrambi simboli del dio del Sole;
- fece scaturire l'acqua dalla roccia come il miracolo della rupe di Mosè e il miracolo della fonte di S. Pietro;
- fu assassinato dai suoi nemici che gli trapassarono il costato con una lancia;
- resuscitò al terzo giorno
- il giorno consacrato al Dio Sole era il dies solis (ted. Sonntag; ingl. Sunday), celebrato in modo particolare nel culto di Mitra come primo giorno della settimana, e in seguito definito «il giorno del Signore» (dies dominica) dai cristiani.
giovedì 7 novembre 2013
Omeopatia e rimedi omeopatici per la candida
In omeopatia
quali sono i rimedi omeopatici per la candida? Le
infezioni da lievito sono
comunemente causate da un microrganismo conosciuto
come candida albicans, questa forma di lievito è
sempre presente nel corpo, tuttavia il suo numero cambia e spesso aumenta a
dismisura, a causa di uno squilibrio interno fisico che modifica l’equilibrio
acido/alcalino. Le cause possono essere: assunzione di antibiotici, cattiva
alimentazione, consumo eccessivo di zucchero, pillole anticoncezionali,
cambiamenti ormonali o compromessa funzionalità immunitaria.
Le infezioni
vaginali da lievito sono un problema comune per le donne, causano prurito,
bruciore, arrossamento, irritazione, gonfiore e la produzione di secrezioni vaginali che di solito si presentano con un
colore bianco o giallastro.
I rimedi
omeopatici possono lenire il disagio e aiutare il corpo a
superare l'infezione senza l'uso di farmaci tossici.
Tuttavia se un'infezione
vaginale dura più di una settimana, è accompagnata da perdite vaginali con un
odore particolarmente sgradevole, da febbre e da un disagio tipico di chi è
ammalato, è meglio consultare un medico. Può essere infatti che si tratti di
un'infezione causata da qualche organismo diverso da un semplice lievito.
A seguito i
rimedi consigliati dall’omeopatia
per le infezioni micotiche da Candida
Albicans e per informazioni sul dosaggio, si prega di leggere le
indicazioni alla fine di questo articolo.
Borace: si suggerisce l’uso di questo
rimedio per le infezioni micotiche della vagina con secrezioni simili al bianco
d'uovo e la sensazione che quest’ultime fuoriescano come se fosse “acqua
calda”. La vaginite che risponde al borace solitamente
appare a metà periodo tra gli intervalli mestruali. La persona che ha bisogno
questo rimedio è spesso molto sensibile al rumore e nervosa.
Calcarea
carbonica: questo
rimedio è indicato, quando la sensazione di bruciore e prurito si manifesta sia
prima che dopo il periodo mestruale. Lo scarico delle secrezioni vaginali è
latteo, di odore acre, denso e giallo. La persona che ha bisogno di questo
rimedio, ha spesso freddo, ha una corporatura robusta, ha desiderio di cibi
dolci e si stanca facilmente facendo uno sforzo.
Kali
bichromicum: questo
rimedio è indicato nei casi di vaginite dove lo scarico delle secrezioni
vaginali è giallo ed abbondante; si manifesta con un tale prurito della vulva
da causare bruciore. I sintomi possono essere più intensi al mattino. La
persona si sente meglio riposando e stando al caldo.
Kreosotum: questo rimedio è indicato per la
vaginite con secrezioni dallo scarico acquoso, sottili, con odore sgradevole,
così irritante da provocare gonfiore e prurito. I sintomi possono peggiorare al
mattino, dopo il risveglio. Le infezioni compaiono con più probabilità prima
del periodo mestruale o durante la gravidanza.
Natrum
muriaticum: si
suggerisce l’uso di questo rimedio nei casi di vaginite con scarico simile ad
albume, con prurito e che fa sentire la vagina secca ed irritata. La donna che
ha beneficio con questo rimedio sembra spesso riservata, eppure è molto emotiva
all'interno. Altre indicazioni utili per indirizzarsi su questo rimedio sono:
la preferenza di cibi salati e il non sentirsi a proprio agio all’esposizione
del sole.
Pulsatilla:questo rimedio è indicato quando
l’infezione da lievito ha sintomi che sono mutevoli. Appare uno scarico bianco
o giallastro cremoso, che può essere blando o irritante. La vagina è dolente e
le labbra possono dare prurito o bruciore. La donna che trova beneficio con
questo rimedio ha un carattere lunatico e a volte piange; necessita inoltre di
molte attenzioni ed affetto. Questo rimedio è spesso utile per la vaginite
durante la gravidanza.
Seppia: è consigliato nel caso di
infezioni vaginali da lievito con secrezioni di colore giallo con prurito, oppure bianche e “cagliate”. La
donna che trova beneficio con la Seppia spesso si sente giù ed irritabile, con
le estremità, mani e piedi, fredde ed una sensazione di debolezza nella regione
pelvica. Lo scarico delle secrezioni può essere più abbondante al mattino ed
aumentare quando si è in piedi.
Zolfo: questo rimedio è indicato in
presenza di secrezioni dal colore che sembra giallastro, di cattivo odore e che
provoca notevole bruciore e prurito. I sintomi possono essere aggravati dal
calore e dalla balneazione.
Scegliere il
rimedio che corrisponde maggiormente ai sintomi.
A meno che
non si prenda il rimedio sotto diretta indicazione e sorveglianza di un
omeopata, in condizioni di automedicazione è opportuno partire da dosaggi e
concentrazioni basse (6C, 12C, 30C).
Molti
omeopati suggeriscono che i rimedi dovrebbero essere utilizzati come segue:
prendere una dose e attendere una risposta di feed-back dall’organismo.
Se si nota
un miglioramento, continuare ad aspettare e lasciare che il rimedio agisca. Se
si tarda a vedere un miglioramento significativo o si vede chiaramente che non
c’è risposta si può prendere un'altra dose.
La frequenza
del dosaggio varia da individuo ad individuo e dalle sue condizioni.
A volte una
dose può essere presa più volte nell’arco di un'ora; altre volte una dose può
essere assunta più volte al giorno; e in alcune situazioni, una dose al giorno
(o meno) può essere sufficiente.
Se non si
vede alcuna risposta del corpo o miglioramento entro un ragionevole lasso di
tempo, optate per un rimedio diverso.
Fonte: http://www.inerboristeria.com/omeopatia-rimedi-omeopatici-per-la-candida.html
Sai cosa vuol dire "ipoallergenico"?
Molte volte, sulle confezioni dei cosmetici ci sono scritte parole
difficili, delle quali non conosci non crearsi false illusioni
l'esatto significato, a stento intuisci a cosa si riferiscono. Spesso, non le trovi nemmeno sul dizionario. Eppure sono importanti perchè indicano le caratteristiche del prodotto. Anche per
Ipoallergenico
Cosa vuol dire: che il prodotto stato formulato per ridurre al minimo i rischi di allergie. In genere, non contiene alcol, profumo, coloranti, conservanti e nichel.
Cosa non vuole dire:Ipoallergenico non significa antiallergico ; dice la dermatologa Magda Belmontesi. Le reazioni, infatti, dipendono dalla sensibilità personale e si possono manifestare per qualunque tipo di sostanza.
Dermatologicamente testato
Cosa vuol dire:Significa che il prodotto è stato valutato da un
equipe di dermatologi che ne hanno dato un giudizio complessivo positivo in termini di sicurezza e di efficacia spiega la dottoressa Belmontesi.
Cosa non vuole dire: non significa che sia curativo,tanto meno che sia un farmaco. Inoltre, non è garanzia di ipoallergenicità. Sicuramente, perchè questa dicitura avvicina alla fascia dei prodotti un pò più medici che cosmetici.
l'esatto significato, a stento intuisci a cosa si riferiscono. Spesso, non le trovi nemmeno sul dizionario. Eppure sono importanti perchè indicano le caratteristiche del prodotto. Anche per
Ipoallergenico
Cosa vuol dire: che il prodotto stato formulato per ridurre al minimo i rischi di allergie. In genere, non contiene alcol, profumo, coloranti, conservanti e nichel.
Cosa non vuole dire:Ipoallergenico non significa antiallergico ; dice la dermatologa Magda Belmontesi. Le reazioni, infatti, dipendono dalla sensibilità personale e si possono manifestare per qualunque tipo di sostanza.
Dermatologicamente testato
Cosa vuol dire:Significa che il prodotto è stato valutato da un
equipe di dermatologi che ne hanno dato un giudizio complessivo positivo in termini di sicurezza e di efficacia spiega la dottoressa Belmontesi.
Cosa non vuole dire: non significa che sia curativo,tanto meno che sia un farmaco. Inoltre, non è garanzia di ipoallergenicità. Sicuramente, perchè questa dicitura avvicina alla fascia dei prodotti un pò più medici che cosmetici.
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