martedì 30 aprile 2013

Simbologia della Rosa

Simbolo di soavità, di grazia, di bellezza, di perfezione e di purificazione nello spirito; è il
fiore più espressivo, simbolo d’amore e di dolore. 
Inoltre la Rosa, che con le spine cerca di difendersi dalla profanazione, simboleggia anche riservatezza e silenzio. La Rosa è stata in ogni tempo l’emblema della bellezza, della vita, dell’amore. Secondo la mitologia greca e romana la Rosa è nata dal sangue di Adone e da quello di Venere, per questo rappresenta l’amore che genera e riproduce la vita.
Ecate, dea degli inferi, era talvolta rappresentata coronata di Rose a cinque petali: il cinque indica la fine di un ciclo (4) e l'inizio di uno nuovo (4+1). Simbolo anche della riservatezza una Rosa stilizzata a cinque petali fu spesso utilizzata per ornare i confessionali con la scritta "sub rosa", sotto il sigillo del silenzio e della discrezione.


La Rosa è il simbolo per antonomasia della realtà in divenire, della manifestazione in fieri. La Rosa in Occidente ed il loto in Oriente hanno lo stesso significato, cioè la produzione della manifestazione. La Rosa, per la sua forma, si ricongiunge ai significati simbolici del pentacolo e della stella a cinque punte. Infatti, la Rosa a cinque petali rappresenta l’elevazione spirituale dell’uomo. In quanto tale, rappresenta l’evoluzione, la transizione dallo stato profano allo stato sacro. La Rosa con otto petali è simbolo di rigenerazione; per questo venivano portate sulle tombe degli avi e offerte ai defunti.

La Rosa,presa singolarmente, è simbolo di completezza, raggiungimento totale del fine, perfezione.
Ad essa quindi si associano tutte le idee collegate a simili qualità: il centro mistico, il giardino dell'Eros, il Paradiso di Dante, l'emblema di Venere, l'essere amato.
Inoltre la rosa è simbolo della transizione o del passaggio necessari al raggiungimento della perfezione finale: nella Divina Commedia si giunge al paradiso attraverso "La Rosa Mistica"; il protagonista dell'Asino d'oro di Apuleio recupera le fattezze umane mangiando delle rose ( appartenenti ad una corona dedicata ad Iside, dea rivificatrice).


E' dottrina che una delle vie per raggiungere la perfezione sia quella dell'Amore.
L'amore, infatti, è unione, annullamento del dualismo, della separazione, ritorno dell'androgino primordiale, quindi modo di pervenire al centro.
Lo stesso atto fisico dell'amore esprime il desiderio di "morire" nell'oggetto del desiderio medesimo, dissolversi in ciò che è già dissolto: morire, dunque, per rinascere nella non-separazione.

Simbolo di questo, del trasferimento nel "centro segreto" ( segreto nel senso che non esiste nello spazio, ma è tuttavia perfettamente definibile ), è ancora la rosa o, nell'Estremo Oriente, il fiore di loto.
Dalla corolla di una rosa nasce Peyoda Siri, una delle moglie del dio Vishnu.


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