“La Natura le fa streghe. È il genio della
Donna e il suo temperamento. Ella nasce Fata. Nei ricorrenti tempi
dell’esaltazione ella è Sibilla. L’amore la fa Maga. La sua accortezza,
la sua malizia (spesso capricciosa e benefica) la fanno Strega,
ed ella scongiura i mali, o almeno li sopisce, li elude. I viaggi ci
dimostrano che ogni popolo primitivo ha i medesimi inizi. L’uomo caccia e
combatte. La donna gioca d’ingegno e d’immaginazione; crea sogni e dèi.
Talvolta è veggente; possiede l’ala infinita del desiderio e del sogno.
Per meglio computare i tempi, osserva il cielo. Ma nondimeno la terra
possiede il suo cuore. Gli occhi chini sui fiori amorevoli, giovane e
fiore ella stessa, fa con essi amicizia. Donna, chiede loro di guarire
coloro che ama. Semplice e commovente inizio delle religioni e delle
scienze! Col tempo, tutto si dividerà; emergerà l’uomo specializzato,
giullare, astrologo o profeta, negromante, prete, medico. Ma al
principio la Donna è tutto. Una religione forte e vivace, quale fu il
paganesimo greco, comincia con la Sibilla, finisce con la Strega. La
prima, bella e vergine, in piena luce, lo cullò, gli conferì l’incanto e
l’aureola. Più tardi, deluso, infermo, nelle tenebre del Medioevo,
nelle lande e nelle foreste, esso fu messo in salvo dalla Strega;
l’intrepida pietà di lei lo nutrì, continuò a tenerlo in vita. Così, per
le religioni, la Donna è Madre, tenera custode e nutrice fedele. Gli
dèi sono come gli uomini: nascono e muoiono sul suo seno”
[Jules Michelet]
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